Una delle tante bufale di Grillo (sui termovalorizzatori)


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Qui l’intervista al “santo” ricercatore, disponibile anche in audio.

Il sito di Paolo Attivissimo vale il prezzo del biglietto.

3 Risposte to “Una delle tante bufale di Grillo (sui termovalorizzatori)”

  1. Massimo Sernesi Says:

    Scusa ma:
    1-l’intervista del 2007
    2-l’appello circola, ma non mi risulta sia stato pubblicato sul sito di Beppe Grillo (anche se Grillo ne ha parlato nei suoi spettacoli).
    Di questi tempi parecchi appelli e catene di S.Antonio sono attribuite impropriamente a Grillo.
    3-Montanari dice che non è dimostrato che tutti i lotti siano inquinati, ma alcune confezioni utilizzate per prova sì (non mi pare una cosa tranquillizzante).

    La questione, è vero, è controversa e non ci sono prove certe, ma sospetti sì.
    Poichè è dimostrato invece che con la raccolta differenziata porta a porta e la strategia rifiuti zero si può ridurre al minimo l’utilizzo degli inceneritori, perchè la costruzione degli inceneritori (e non di centri di riciclo) è sempre il primo intervento quando si imposta la gestione dei rifiuti?
    Perchè gli imprenditori come la Marcecaglia non investono sui centri di riciclo anzichè sugli inceneritori, visto che la convenienza economica di questi ultimi si basa sull’uso improprio dei fondi CIP6, già oggetto di diverse sentenze dell’unione europea?

  2. Filippo Filippini Says:

    La differenziata ed il recupero delle materie prime seconde è fondamentale e da appoggiare. Ciò che non va bene sono le guerre di religione.
    Il termovalorizzatore di Brescia, in duplex con il teleriscaldamento, è qualcosa di cui andare fieri e che ha prodotto MENO morti, non di PIU’. Una volta ne andavamo fieri, quando non eravamo un popolo decadente come stiamo diventando.
    Il termovalorizzatore di Brescia evita, tra l’altro, centinaia di migliaia di caldaie accese in tutta la città. Ti pare poco?
    Da notare che lo studio dei due ricercatori (marito e moglie) è sì sovvenzionato dalla Comunità Europea, ma non ha riscontri nelle pubblicazioni scientifiche di livello e nemmeno nella blogosfera fuori dall’Italia, il che è tutto dire. Si può fare ricerca ed esserne convinti anche nel campo sbagliato o con l’idea sbagliata. Queste cose vanno dette a chi, la maggior parte, le ignora. Grazie del commento civile.


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